Cefalee ed emicranie: tipologie e cura
Il mal di testa, detto anche cefalea è un disturbo molto diffuso nella popolazione. Tuttavia, le cefalee non sono tutte uguali e vengono generalmente suddivise in:
- Cefalea primaria: quella più diffusa, in cui non è individuabile alcuna causa sottostante;
- Cefalea secondaria: dovuta invece alla presenza di una patologia sottostante.
Le cefalee primarie si dividono a loro volta in due tipi:
- Cefalea tensiva: è la forma più diffusa di cefalea (poco meno della metà delle cefalee riscontrate), ed è descritta come un dolore compressivo, “un peso” che grava bilateralmente, con varia intensità, di solito sulla regione occipitale. Sebbene la sua origine sia probabilmente multifattoriale, le situazioni di stress fisico e mentale sembrano giocare un ruolo importante.
- Emicrania: è una cefalea primaria (diagnosticata in circa il 5% della popolazione mondiale) caratterizzata da attacchi di dolore pulsante ricorrenti, di durata compresa da poche ore ad alcuni giorni, che si localizza in modo unilaterale, da un solo lato del capo. Se l’attacco emicranico è preceduto da una serie di sintomi neurologici, generalmente di tipo visivo (spesso descritti come “macchie luccicanti”), più raramente disturbi dell’articolazione del linguaggio, si parla di emicrania con aura; altrimenti abbiamo la più comune emicrania senza aura. Se il disturbo emicranico assume una frequenza ricorrente e una durata persistente (vari giorni), l’emicrania diventa Anche per le forme emicraniche le cause sono multifattoriali, alla cui origine concorrono fattori genetici e ambientali, su cui agiscono spesso come fattori scatenanti, stati ansioso-depressivi, alterazioni del ciclo sonno-veglia e l’uso di alcuni farmaci.
Un fattore scatenante molto importante è quello relativo alla modificazione degli ormoni sessuali femminili che causano la così detta emicrania mestruale catameniale, una forma di cefalea che colpisce ricorrentemente le donne in occasione del ciclo mestruale.
Le cefalee autonomiche trigeminali sono infine caratterizzate da dolore molto intenso localizzato unilateralmente associate ad alcuni segni vegetativi, che si manifestano sullo stesso lato del dolore, come lacrimazione, congestione nasale, abbassamento delle palpebre e restringimento della pupilla. Sono molto difficili da trattare e, per fortuna, sono molto meno frequenti delle altre forme di cefalea primaria.
Per le cefalee primarie sono previsti dei protocolli terapeutici, sia per trattare la sintomatologia dolorosa che per prevenire gli attacchi. Le terapie applicate sono di tipo farmacologico associate spesso a indicazioni di tipo comportamentale, come modificare la propria dieta alimentare o gli stili di vita, al fine di ridurre i fattori scatenanti dell’attacco.
Pubblicazioni internazionali, hanno inoltre suggerito dei benefici dall’assunzione di alcune molecole naturali, prese da sole o in associazione tra loro, nella prevenzione dell’emicrania con o senza aura, presenti in alcune sostanze naturali, quali:
- Estratto di Partenio – (Materazzi S. et al, 2013 – Guilbot A. et a, 2017)
- Estratto di Griffonia ricco di 5-idrossitriptofano – (Esposito M et al, 2012)
- Magnesio – (Dolati S. et al, 2019)
- Coenzima Q10 – (Parohan et al, 2019)
- Vitamine B2 e D3 – (Thompson DF et al, 2017 – Liampas I. et al, 2020)
Questo tipo di approccio terapeutico si dimostra particolarmente interessante soprattutto nei pazienti più anziani, che assumono già molti farmaci per altre patologie o nei soggetti giovani in età evolutiva e nelle donne in età fertile come prevenzione della emicrania mestruale e dei dolori ad essa associati.
In conclusione, la cefalea, in particolare l'emicrania, è un disturbo complesso e debilitante che può essere gestito attraverso un approccio combinato di trattamenti farmacologici, modifiche dello stile di vita e integrazione di sostanze naturali. Mialgo+, grazie alla sua formulazione che include Magnesio, estratto di Griffonia, Coenzima Q10 e vitamine B2 e D3, è pensato per supportare il benessere del sistema nervoso e ridurre la frequenza e l'intensità degli attacchi emicranici.